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Notizia inserita il 16/07/2015

Voluntary disclosure senza raddoppio dei termini

Venerdì 17 Luglio 2015 il Consiglio dei Ministri prenderà in esame il decreto sui limiti al raddoppio dei termini di accertamento.

Come noto la “Voluntary Disclosure” è un istituto attraverso il quale chi detiene illecitamente capitali all’estero può provvedere a regolarizzare la propria posizione “autodenunciando” al Fisco del proprio Stato di appartenenza le violazioni commesse in materia di “monitoraggio” fiscale.  In altre parole, permette agli italiani che hanno interessi, attività finanziarie e patrimoni all'estero e che sono sconosciuti all' Agenzia delle Entrate, di fare pace con il Fisco e di regolarizzare la propria posizione, anche sul piano penale, pagando le imposte e ottenendo uno sconto in alcuni casi.

Nonostante la scadenza, prevista per il 30 Settembre 2015, si avvicini,  le istanze finora presentate sono state solo 2 mila a fronte delle 40 mila potenziali. Questo perché i candidati sono stati condizionati dalla possibilità che l’Agenzia delle Entrate o la Guardia di Finanza possano contestare fino a 10 annualità passate ipotizzando un reato commesso in periodi fiscalmente già chiusi.

Per questo , il Governo  porterà venerdì in Consiglio dei Ministri il decreto per evitare il raddoppio dei termini penali sull’emersione dei capitali. La differenza non è da poco infatti, considerato che l’incidenza di tasse, sanzioni e interessi sul capitale da portare in emersione può arrivare a sfiorare il 90% dell’ammontare, mentre la prescrizione fiscale fa crollare il costo della tax compliance a meno del 10% di incidenza delle penalità.

Dopo 10 giorni a partire da Venerdì 17 luglio, le Commissioni Parlamentari rilasceranno il parere rafforzato che renderà subito esecutiva la norma.

Fonte: Il Sole 24 Ore

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