Il “patent box”: il nuovo regime fiscale opzionale
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23-02-2015

Il “patent box”: il nuovo regime fiscale opzionale

FOCUS

Autore: Dott. P. Pirone

Il “patent box”: il nuovo regime fiscale opzionale

SINTESI:

  • La legge di stabilità 2015 introduce nell’ordinamento fiscale Italiano il regime “opzionale” della c.d. “Patent box”.
  • Si tratta di un regime di detassazione di una parte dei redditi derivanti dall’utilizzo diretto o indiretto di alcune tipologie di beni immateriali (brevetti, marchi e Know-how) a condizione che l’impresa richiedente svolga attività di ricerca e sviluppo.
  • La detassazione del reddito sarà del 30% per il 2015 fino ad arrivare al 50% a partire dal 2017.
  • L’opzione “patent box”, dura 5 esercizi e sarà irrevocabile. E’ esercitabile a partire dal 2015 da tutti i titolari di reddito d’impresa.
  • Sarà applicabile anche alle plusvalenze derivanti dalla cessione di brevetti, marchi e know-how a condizione che almeno il 90% del prezzo di vendita sia reinvestito in altri diritti di proprietà intellettuale agevolabili.
  • In caso di utilizzo diretto dei beni immateriali, il regime sarà applicabile previo raggiungimento di un accordo preventivo con l’Agenzia delle Entrate tramite una specifica procedura assimilabile a quella del “ruling internazionale”.
  • Si attendeva il decreto attuativo del Ministero dell’Economia e del Ministero dello Sviluppo Economico per definire quali tipologie di marchi escludere dal patent box e le modalità esatte di calcolo del reddito detassabile. Al riguardo è arrivato il DL “Investment compact” con il quale viene potenziato il beneficio del patent box estendendolo anche ai marchi commerciali; viene resa facoltativa la procedura di ruling in caso di redditi derivanti da operazioni infragruppo e vengono fatte delle precisazioni in merito al calcolo del reddito soggetto a detassazione

 



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