Il costo misto: casi pratici di applicazione dei metodi di separazione dei costi
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23-12-2014

Il costo misto: casi pratici di applicazione dei metodi di separazione dei costi

FOCUS

Autore: Dott. M. Palombi

Dalla definizione di costo misto ai principali metodi di separazione dei costi: il metodo dei minimi quadrati e il metodo del valore minimo e massimo.

SINTESI

  • Il costo misto è un tipo di costo costituito allo stesso tempo da una componente fissa e da una variabile, tanto da essere definito in alcuni casi anche semi-fisso o semi-variabile. Tipici esempi sono rappresentati dalle utenze, come le spese telefoniche, idriche ed energetiche. In buona sostanza, la caratteristica del costo misto è quella di comporsi sia di una componente di costo variabile rappresentata dai consumi, che da una componente fissa costituita normalmente dai canoni.
  • Laddove non espresso in fattura o chiaramente desumibile in altro modo, l’azienda può sentirsi nella necessità di servirsi di una tecnica che separi le due componenti inglobate nel costo misto. Al riguardo esistono diversi metodi di separazione, tutte valide e tutte di natura statistica. Le principali sono:
    • metodo dei minimi quadrati (o della regressione statistica);
    • metodo del valore minimo e del valore massimo.
  • Casi pratici di applicazione dei metodi di separazione dei costi


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