16-03-2016

Politica Monetaria Europea: principi e operazioni di mercato aperto

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Alla luce di quanto successo giovedì scorso e dei commenti che si sono potuti leggere e sentire nei principali media nazionali credo sia importante cercare di fare una breve ricapitolazione sulla politica monetaria della Banca Centrale Europea e sui suoi principali strumenti di attuazione.

Innanzitutto va fatta chiarezza sull’obbiettivo della BCE, quello che l’istituzione si prefigge è di mantenere stabile il livello dei prezzi nel medio periodo e per farlo si vale della possibilità di modificare i tassi di interesse nello stesso intervallo temporale: il medio periodo appunto.

La definizione di stabilità dei prezzi che la stessa Banca Centrale diede nel ’98 parla di “annuale incremento nell’Indice Armonizzato dei Prezzi al Consumo per la zona euro inferiore al 2% nel medio termine”. E tradotto significa cercare di mantenere il tasso d’inflazione di poco sotto al 2%. Numero che per chi ha letto i giornali nelle scorse settimane non sarà certo nuovo.

Ma perché si pongono obiettivi di medio periodo? Perché purtroppo la politica monetaria non è in grado di avere conseguenze immediate ma i suoi effetti sono osservabili solo alcuni trimestri dopo l’attuazione. Inoltre l’efficacia degli interventi dipende molto dall’efficienza del mercato monetario e quindi dal comportamento delle banche e dalla loro disponibilità a scambiare liquidità nel mercato interbancario.

Altra parola che ritorna spesso discutendo di politica monetaria è credibilità. La Banca Centrale deve comunicare chiaramente i propri obiettivi ed agire coerentemente ad essi in modo da influenzare nella giusta direzione le aspettative dei mercati. In un contesto di elevata incertezza, dichiarare e perseguire fortemente un obiettivo di inflazione rende estremamente più efficace la politica monetaria scelta e agisce da stabilizzatore anche in un contesto macroeconomico piuttosto perturbato.

È per questo che infatti che il Governatore Draghi ci ha abituato ad espressioni forti come “Whatever it takes” e ha deciso di non tornare indietro ma anzi potenziare il quantitative easing, tornare sui propri passi avrebbe minato la sua credibilità e l’efficacia delle sue azioni.

Gli strumenti di cui la Banca Centrale Europea dispone per attuare i propri obiettivi sono di tre tipi: operazioni di mercato aperto, standing facilities e la richiesta di riserve minime da parte degli istituti di credito. Per ora ci limiteremo a vedere le operazioni di mercato aperto, lasciando l’analisi degli altri due strumenti alla prossima settimana.

Le operazioni di mercato aperto, a loro volta, si dividono in quattro tipi:

-          Main Refinancing Operations (MROs)

-          Longer-Term Refinancing Operations (LTROs)

-          Fine-Tuning Operations (FTOs)

-          Structural Operations

Le MROs sono operazioni di rifinanziamento condotte settimanalmente aventi generalmente maturità di una settimana. Vengono messe sul mercato tramite un asta standard (secondo un programma pre-concordato) e possono essere acquistate da tutte le istituzioni di credito dell’area euro che rispettano i criteri di eleggibilità. Il loro scopo è quello di definire il tasso di interesse nel sistema.

Accanto a queste si trovano le LTROs che sono sempre operazioni di rifinanziamento ma a lungo termine. Vengono contrattate mensilmente con una maturità di tre mesi. Il loro scopo è quello di evitare che tutta la liquidità nel mercato venga rinnovata ogni settimana e dare alle controparti l’accesso ai rifinanziamenti di lungo termine. Come le MROs sono acquistabili attraverso aste standard ma, per non interferire con le indicazioni sui tassi date dalle MROs, in questo caso la BCE agisce come risk-taker (non influenza il tasso).

Se MROs e LTROs hanno sempre lo scopo di fornire liquidità al mercato le FTOs possono anche avere lo scopo di assorbirne. Si tratta di operazioni eseguite ad hoc per gestire la liquidità e limare gli effetti di improvvise fluttuazioni della quantità di questa sui tassi d’interesse. Principalmente assumono la forma di Repo e sono messe sul mercato tramite aste veloci (della durata di un’ora).

Infine troviamo le Structural Operations con cui la Banca Centrale definisce l’ammontare di liquidità nel mercato finanziario a lungo termine. Vengono attuate tramite Repo, outright transactions o l’istituzione di certificati di debito della BCE e possono sia aumentare che diminuire la quantità di moneta presente sul mercato. Generalmente se si tratta di Repo o di certificati di debito sono contrattate attraverso aste standard mentre nel caso di outright transactions si ricorre ad accordi bilaterali.



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